mercoledì 9 ottobre 2013

Mangiare è un piacere




Se per dimagrire bastasse sapere cosa fa bene mangiare, saremmo tutti sottili come fogli di carta. Il fatto è che il rapporto con il nostro corpo non si può ridurre all'appuntamento mattutino con la bilancia. Noi siamo molto di più.
Un corpo in forma è anche pieno di energia e di quell'atteggiamento positivo verso il mondo che ci fa raggiungere traguardi capaci di stupire noi stessi per primi. E tutto è legato: i cibi adatti a noi e un'attività fisica piacevole ci liberano dalle zavorre fisiche ed emotive, ci inondano di ormoni del benessere e ci fanno ripensare alla tavola come al luogo della soddisfazione anziché come a un campo di battaglia disseminato di mine.
Se infatti la dieta dei gruppi sanguigni è stata seguita da milioni di persone al mondo è perché, sostanzialmente, funziona. Ma non basta.
Ne abbiamo voluto fare la versione made in Italy, ampliando le premesse già presenti nei volumi del dottor Peter D'Adamo, perché la cucina italiana è sinonimo di buon gusto e alta qualità. Ed è questa la cifra del programma che andremo insieme a conoscere nel libro: unire la salute al piacere. Ciò vi spingerà a personalizzare sempre più l'approccio al cibo, scoprendo tutto quello che più entra in consonanza con voi, anziché adottare un regime restrittivo solo il tempo strettamente necessario a scendere di un paio di taglie o rimettere a posto gli esami del sangue.
Imparerete a muovervi, passo dopo passo, in un panorama dalla straordinaria varietà, nel pieno rispetto dei vostri gusti, del vostro corpo e della vostra sfera emotiva. 
In effetti, il semplice gesto di mettere qualcosa in bocca ha tutto un mondo dietro. Basti pensare a quello che gli anglosassoni chiamano comfort food, cioè quei cibi − diversi per ognuno di noi − che ci tirano su in un momento di sconforto o ci aiutano a sciogliere il nodo nello stomaco quando siamo sotto stress. Quelli che ci legano alla nostra infanzia e alla mamma, come la mozzarella o il purè di patate.
E poi c'è il cibo della socializzazione: s'è mai visto un Natale passato tutti insieme a sorbire un brodino di pollo? Come è improponibile una cena tra amici a base di barrette proteiche. Ecco allora la scusa pronta per ogni trasgressione: l'occasione speciale.
Però nella vita di eccezioni ne possiamo trovare mille. E poi ci sono le fonti di stress, i dispiaceri, la noia o le frustrazioni da compensare sgranocchiando qualcosa, e qualcos'altro ancora. Quel vuoto dentro che proviamo a colmare riempiendolo di cibo.
Certo, al momento l'umore migliorerà, però a lungo andare questo atteggiamento non ci porterà da nessuna parte. Anzi, grammo su grammo, ci avvolgeremo in un involucro che ostacola ogni nostra attività quotidiana, figuriamoci quelle straordinarie: una passeggiata nel parco ci fa dolere piedi e ginocchia, non abbiamo energie per uscire a ballare, e persino lo shopping diventa fastidioso se dobbiamo chiedere alla commessa una taglia forte.
Ma davvero ne vale la pena? Davvero non vi meritate altre soddisfazioni di una porzione extralarge? Ovviamente, c'è anche il piacere assoluto e primitivo del cibo. Il «piccolo momento d'estasi» di cui parlava Neri Marcorè in Lezioni di cioccolato. E anche Oscar Wilde diceva: «Resisto a tutto, tranne che alle tentazioni». Ma non è più gratificante fare il salto di qualità e trasformarci da contenitori di cibo a contenitori di emozioni, affetti e desideri?
Ecco allora che cambiare approccio verso il mangiare trasforma anche quello verso l'essere. Scegliere gli ingredienti con cura, cucinarli sentendoseli tra le mani, annusare il bouquet di un vino dopo averlo fatto ruotare nel bicchiere intensificherà il piacere della qualità come antidoto alla quantità. E questo si rifletterà su ogni cosa che faremo, dalla pedalata nel parco alla lezione di tango.
Chiudete gli occhi e fate due conti con voi stessi.
Quando è stata l'ultima volta che vi siete piaciuti guardandovi allo specchio?
Che avete respirato sentendovi leggeri ed euforici?
Che avete desiderato fare qualcosa di appagante, fuori degli schemi, solo per voi?
Tutto ciò è possibile.
Il mondo è pieno di occasioni anche a costo zero che aspettano solo di essere scoperte. Basta con l'automatismo di ficcare qualcosa in bocca solo per noia o compensazione!
Torniamo invece a guardare la tavola in un'ottica diversa, giocando con la multisensorialità del cibo. Scopriamo gli alimenti antidepressivi e assaporiamo la sferzata di puro benessere che ci regala muoverci come antichi cacciatori-raccoglitori o fare sport. Assaggiamo piatti e bevande che gratificano insieme il primitivo corpo e la giovanissima mente.
Nella Parte prima recupereremo dunque tutti i preziosi significati di questo atto necessario alla vita, li mescoleremo con le più recenti scoperte genetiche, evolutive, biochimiche e fisiologiche e prepareremo il cocktail più adatto a voi. Vi spiegherete così perché la tal dieta tanto decantata magari è stata un buco nell'acqua per voi. O, peggio, perché prima ha funzionato, ma poi avete ripreso tutti i chili persi e pure qualcuno di più. E scoprirete cosa vi può aiutare a liberarvi da dolori cronici, stanchezza, gonfiori o depressione.
Sapendo cosa mangiare secondo la dieta dei gruppi sanguigni (Parte seconda) individuerete cosa scegliere, come combinarlo e quando metterlo nel piatto, dall'antipasto sfizioso al caffè. E con i test stabilirete se presentate le fragilità caratteristiche dei vari gruppi, e come porvi rimedio.
Infine, nella Parte terza potrete fare i test per delineare il vostro profilo, stabilire il vostro obiettivo più profondo, in modo da tracciare e poi mettere in pratica il programma su misura per voi. Infine vi congratulerete via via con voi stessi per i risultati raggiunti.
Passeremo in rassegna cosa c'è dietro il paradosso francese... e quello cinese, quali sono i cibi veramente afrodisiaci e come il cioccolato può contrastare il cancro, ma anche come riattivare il metabolismo con alcune semplici strategie, come usare le risate al posto delle pillole e come far trasparire a fior di pelle la salute riguadagnata.
La filosofia di base è semplice: se mangiare è un piacere, che sia davvero tale, boccone dopo boccone. Senza perdere il gusto del cibo (e della vita), senza perdersi per strada amici e commensali... e senza perdere il buonumore guardando un piatto di gambi di sedano sconditi.
Prima di iniziare il nostro percorso insieme vorremmo però fare una premessa.
Il libro che avete in mano è il vostro strumento di lavoro.
Fate i test riempiendo le caselle, usatelo come diario per segnare misurazioni e progressi, annotate le parti che vi riguardano e i vostri propositi specifici, marcate con un evidenziatore colorato le ricette che volete provare (abbiamo segnalato come esempi solo quelle che potete facilmente trovare sui libri di cucina regionale o scaricare da internet), integratelo con le vostre considerazioni, scrivete i vostri appunti in ogni spazio bianco, appiccicateci dei post-it con i titoli degli articoli che vi hanno incuriosito o i libri da procurarvi tra quelli segnalati nelle Note e non solo, infilateci pagine ritagliate da riviste, fotocopie, stampate, le liste della spesa per tutta la famiglia secondo la vostra costellazione di gruppi sanguigni e i gusti che conoscete meglio di chiunque altro, e tutto ciò che vi tornerà utile per personalizzare il più possibile il programma. In assoluta libertà e senza renderne conto a nessuno.
Le vostre priorità sono l'integrità e la bellezza delle vostre doti naturali, non quelle dell'ennesimo libro che vi entra in casa. Se scarabocchiare le pagine vi farà riacquistare energia e leggerezza (nel corpo e nello spirito), il sacrificio del volume sarà stato ampiamente ripagato.
Dall’Introduzione di Roberto Mazzoli, Emma Muracchioli, La dieta italiana dei gruppi sanguigni, Sperling & Kupfer, Milano 2013.

3 commenti:

  1. ciao Emma complimenti per il bel lavoro!!!

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  2. Brava Emma! Bellissimo libro e bellissimo blog. Verrò spesso qui a leggere libri dolci come cannoli, amari come cicoria, freschi come coriandolo...
    Nicoletta Bortolotti

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