Se per dimagrire
bastasse sapere cosa fa bene mangiare, saremmo tutti sottili come fogli di
carta. Il fatto è che
il rapporto con il nostro corpo non si può ridurre all'appuntamento mattutino
con la bilancia. Noi siamo molto di più.
Un corpo in forma è anche pieno di
energia e di quell'atteggiamento positivo verso il mondo che ci fa raggiungere
traguardi capaci di stupire noi stessi per primi. E tutto è legato: i cibi
adatti a noi e un'attività fisica piacevole ci liberano dalle zavorre fisiche
ed emotive, ci inondano di ormoni del benessere e ci fanno ripensare alla
tavola come al luogo della soddisfazione anziché come a un campo di battaglia
disseminato di mine.
Se infatti la
dieta dei gruppi sanguigni è stata seguita da milioni di persone al mondo è
perché, sostanzialmente, funziona. Ma non basta.
Ne abbiamo
voluto fare la versione made in Italy, ampliando le premesse già
presenti nei volumi del dottor Peter D'Adamo, perché la cucina italiana è
sinonimo di buon gusto e alta qualità. Ed è questa la cifra del programma che
andremo insieme a conoscere nel libro: unire la salute al piacere. Ciò vi
spingerà a personalizzare sempre più l'approccio al cibo, scoprendo tutto quello
che più entra in consonanza con voi, anziché adottare un regime restrittivo
solo il tempo strettamente necessario a scendere di un paio di taglie o
rimettere a posto gli esami del sangue.
Imparerete
a muovervi, passo dopo passo, in un panorama dalla straordinaria varietà, nel
pieno rispetto dei vostri gusti, del vostro corpo e della vostra sfera emotiva.
In effetti, il
semplice gesto di mettere qualcosa in bocca ha tutto un mondo dietro. Basti
pensare a quello che gli anglosassoni chiamano comfort food, cioè quei
cibi − diversi per ognuno di noi − che ci tirano su in un momento di sconforto
o ci aiutano a sciogliere il nodo nello stomaco quando siamo sotto stress.
Quelli che ci legano alla nostra infanzia e alla mamma, come la mozzarella o il
purè di patate.
E poi c'è il cibo
della socializzazione: s'è mai visto un Natale passato tutti insieme a
sorbire un brodino di pollo? Come è improponibile una cena tra amici a base di
barrette proteiche. Ecco allora la scusa pronta per ogni trasgressione:
l'occasione speciale.
Però nella vita
di eccezioni ne possiamo trovare mille. E poi ci sono le fonti di stress, i
dispiaceri, la noia o le frustrazioni da compensare sgranocchiando qualcosa, e
qualcos'altro ancora. Quel vuoto dentro che proviamo a colmare riempiendolo di
cibo.
Certo, al
momento l'umore migliorerà, però a lungo andare questo atteggiamento non ci
porterà da nessuna parte. Anzi, grammo su grammo, ci avvolgeremo in un
involucro che ostacola ogni nostra attività quotidiana, figuriamoci quelle
straordinarie: una passeggiata nel parco ci fa dolere piedi e ginocchia, non
abbiamo energie per uscire a ballare, e persino lo shopping diventa fastidioso
se dobbiamo chiedere alla commessa una taglia forte.
Ma davvero ne
vale la pena? Davvero non vi meritate altre soddisfazioni di una porzione
extralarge? Ovviamente, c'è anche il piacere assoluto e primitivo del cibo. Il
«piccolo momento d'estasi» di cui parlava Neri Marcorè in Lezioni di
cioccolato. E anche Oscar Wilde diceva: «Resisto a tutto, tranne che alle
tentazioni». Ma non è più gratificante fare il salto di qualità e trasformarci
da contenitori di cibo a contenitori di emozioni, affetti e desideri?
Ecco allora che
cambiare approccio verso il mangiare trasforma anche quello verso l'essere.
Scegliere gli ingredienti con cura, cucinarli sentendoseli tra le mani,
annusare il bouquet di un vino dopo averlo fatto ruotare nel bicchiere
intensificherà il piacere della qualità come antidoto alla quantità. E questo
si rifletterà su ogni cosa che faremo, dalla pedalata nel parco alla lezione di
tango.
Chiudete gli
occhi e fate due conti con voi stessi.
Quando è stata l'ultima volta
che vi siete piaciuti guardandovi allo specchio?
Che avete respirato sentendovi leggeri
ed euforici?
Che avete desiderato fare qualcosa di
appagante, fuori degli schemi, solo per voi?
Tutto ciò è
possibile.
Il mondo è pieno
di occasioni anche a costo zero che aspettano solo di essere scoperte. Basta
con l'automatismo di ficcare qualcosa in bocca solo per noia o compensazione!
Torniamo invece
a guardare la tavola in un'ottica diversa, giocando con la multisensorialità
del cibo. Scopriamo gli alimenti antidepressivi e assaporiamo la sferzata di
puro benessere che ci regala muoverci come antichi cacciatori-raccoglitori o
fare sport. Assaggiamo piatti e bevande che gratificano insieme il primitivo
corpo e la giovanissima mente.
Nella Parte
prima recupereremo dunque tutti i preziosi significati di questo atto
necessario alla vita, li mescoleremo con le più recenti scoperte genetiche,
evolutive, biochimiche e fisiologiche e prepareremo il cocktail più adatto a
voi. Vi spiegherete così perché la tal dieta tanto decantata magari è stata un
buco nell'acqua per voi. O, peggio, perché prima ha funzionato, ma poi avete
ripreso tutti i chili persi e pure qualcuno di più. E scoprirete cosa vi può
aiutare a liberarvi da dolori cronici, stanchezza, gonfiori o depressione.
Sapendo cosa
mangiare secondo la dieta dei gruppi sanguigni (Parte seconda) individuerete
cosa scegliere, come combinarlo e quando metterlo nel piatto, dall'antipasto
sfizioso al caffè. E con i test stabilirete se presentate le fragilità
caratteristiche dei vari gruppi, e come porvi rimedio.
Infine, nella
Parte terza potrete fare i test per delineare il vostro profilo, stabilire il
vostro obiettivo più profondo, in modo da tracciare e poi mettere in pratica il
programma su misura per voi. Infine vi congratulerete via via con voi stessi
per i risultati raggiunti.
Passeremo in
rassegna cosa c'è dietro il paradosso francese... e quello cinese, quali sono i
cibi veramente afrodisiaci e come il cioccolato può contrastare il cancro, ma
anche come riattivare il metabolismo con alcune semplici strategie, come usare
le risate al posto delle pillole e come far trasparire a fior di pelle la
salute riguadagnata.
La filosofia di
base è semplice: se mangiare è un piacere, che sia davvero tale, boccone dopo
boccone. Senza perdere il gusto del cibo (e della vita), senza perdersi per
strada amici e commensali... e senza perdere il buonumore guardando un piatto
di gambi di sedano sconditi.
Prima di
iniziare il nostro percorso insieme vorremmo però fare una premessa.
Il libro che
avete in mano è il vostro strumento di lavoro.
Fate i test
riempiendo le caselle, usatelo come diario per segnare misurazioni e progressi,
annotate le parti che vi riguardano e i vostri propositi specifici, marcate con
un evidenziatore colorato le ricette che volete provare (abbiamo segnalato come
esempi solo quelle che potete facilmente trovare sui libri di cucina regionale
o scaricare da internet), integratelo con le vostre considerazioni, scrivete i
vostri appunti in ogni spazio bianco, appiccicateci dei post-it con i titoli
degli articoli che vi hanno incuriosito o i libri da procurarvi tra quelli
segnalati nelle Note e non solo, infilateci pagine ritagliate da riviste,
fotocopie, stampate, le liste della spesa per tutta la famiglia secondo la
vostra costellazione di gruppi sanguigni e i gusti che conoscete meglio di
chiunque altro, e tutto ciò che vi tornerà utile per personalizzare il più
possibile il programma. In assoluta libertà e senza renderne conto a nessuno.
Le vostre
priorità sono l'integrità e la bellezza delle vostre doti naturali, non quelle
dell'ennesimo libro che vi entra in casa. Se scarabocchiare le pagine vi farà
riacquistare energia e leggerezza (nel corpo e nello spirito), il sacrificio
del volume sarà stato ampiamente ripagato.
Dall’Introduzione
di Roberto Mazzoli, Emma Muracchioli, La
dieta italiana dei gruppi sanguigni, Sperling & Kupfer, Milano 2013.