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Che amiate tenere tra le mani una tazza fumante di liquido
ambrato oppure resuscitiate solo sentendo il gorgoglio della moka, sappiate che
possono essere benefici entrambi, a meno che non siate sotto stress o non
assumiate farmaci con efedrina (presente in medicinali dimagranti e contro asma e
ipotensione, e considerata una sostanza dopante in Italia).
Se siete del gruppo 0 prestate attenzione a eventuali
sintomi negativi, ma un caffè al giorno non sarà più tanto incompatibile con
voi quando avrete recuperato la salute delle vostre pareti gastrointestinali.
Gli effetti positivi sono infatti di tutto rispetto: per esempio, uno studio su
oltre 41.000 donne (link) avrebbe stabilito che bere regolarmente caffè abbassa il
rischio di problemi cardiovascolari e infiammatori nelle donne in menopausa, mentre
ci sono risultati incoraggianti sull’effetto protettivo da diversi tipi di
cancro come il basalioma della pelle (link), il morbo di Parkinson, l’Alzheimer e il
diabete di tipo 2. Per fortuna, visto che nel mondo ci sono circa 150 milioni
di persone che bevono quotidianamente caffè, come rileva uno studio del Mid-America
Heart Institute di Kansas City. (link)
Brano tratto da Roberto
Mazzoli, Emma Muracchioli, La dieta italiana dei gruppi sanguigni, Sperling
& Kupfer, Milano 2013, pagg. 333-334
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