Originario dell’Estremo Oriente – e attualmente prodotto nella fascia climatica calda che comprende India (il maggior produttore mondiale), Cina, Thailandia e Indonesia, ma anche Brasile e Perù – lo zenzero o ginger è una pianta delle Zingiberacee molto aromatica e versatile, con un aroma canforato di limone e citronella e un gusto piccante.
Tra le moltissime ricette etniche, rientra nella composizione del curry insieme alla curcuma e al cardamomo, dà tono al garam masala, si consuma candito come dolce, e nei paesi del Nord Europa dà sapore al ginger ale e ai biscotti di zenzero. Si può grattugiare come radice fresca, dopo averlo pelato, oppure aggiungere a pizzichi nella forma essiccata e macinata, che si conserva molto più a lungo. La radice va conservata, avvolta in un sacchettino, in frigorifero, ma alcuni consigliano di riporla in un barattolo pieno di sabbia.
Lo zenzero contiene centinaia di composti chimici (tra i quali gingerolo, shogaolo, zingiberene, vitamina A, B6, antiossidanti, fenoli, pectine, mucillagini) che lo rendono prezioso per il benessere del nostro apparato gastrointestinale. È infatti famoso da millenni in Oriente per combattere flatulenza, meteorismo, nausea e vomito (compresi quelli da auto, da gravidanza e da chemioterapia), attenuare i bruciori di stomaco e produrre più bile, contrastare l’Helicobacter pilori e altri batteri, nonché curare la diarrea e la stitichezza favorendo la microflora intestinale.
Inoltre, essendo antinfiammatorio perché inibisce i mediatori delle infiammazioni, risulta decongestionante, analgesico e antinevralgico. Per esempio, attenua i sintomi del raffreddore e dell’influenza, compresi il mal di gola e di testa, libera i bronchi dal muco, abbassa la febbre e stimola la sudorazione, che fa eliminare le tossine.
Per lo stesso meccanismo antinfiammatorio viene considerato un potente antitumorale.
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