giovedì 17 aprile 2014

Passiamo alla pratica, con gusto



Moltissimi lettori del nostro primo libro, La dieta italiana dei gruppi sanguigni, hanno sperimentato con soddisfazione questa filosofia alimentare che ha fatto perdere loro i chili in eccesso, li ha resi più attivi e lucidi e ha migliorato piccoli e grandi disturbi. [...] In tanti ci hanno chiesto ricette, menu e suggerimenti per applicare ancora più comodamente nella vita di tutti i giorni le indicazioni della dieta. Riepiloghiamo i princìpi ispiratori per scegliere e combinare gli alimenti:

• Ingredienti naturali, come li potevano reperire i nostri progenitori, e trattamenti semplici e rispettosi per ottimizzarne i princìpi nutritivi.
• Materie prime e ricette italiane o comunque mediterranee, con aperture ad alimenti ormai familiari per la nostra cucina e facilmente reperibili.
• Proprietà antiaging, antinfiammatorie, antidepressive, e in generale preventive e terapeutiche dei vari alimenti.
• Multisensorialità per enfatizzare il piacere del mangiare (sapori, colori, consistenze, presentazione), i benefici sull’umore e il benessere in generale.
• Convivialità, ovvero il bello di gustare il cibo in compagnia: ricette valide per diversi gruppi oppure varianti rapidamente realizzabili per le esigenze di tutti i commensali.
• Praticità nel costruirsi menu su misura e per tutta la famiglia, per cucinare bene anche quando si ha poco tempo, per mangiare fuori casa ma anche prepararsi piatti pronti per più giorni.

[...] In questo volume non aspiriamo certo a trasmettervi dogmi sulla Cucina Perfetta né ingestibili comandamenti dietetici, ma miriamo a fornirvi indicazioni pratiche sulla spesa e la preparazione dei piatti, nonché un campionario di ricette utili per impostare uno stile di vita alimentare, senza privazioni e con tanto gusto!
[...] Scoprirete così che talvolta basta cambiare il frutto dello spuntino per non avere più la pancia gonfia o il mal di testa, che con qualche accorgimento mangiare più verdura sarà semplicissimo, che si può cucinare bene e sano anche usando ingredienti economici e senza restare per ore incatenati ai fornelli mentre gli altri si godono una passeggiata al sole. E con minimi tocchi alla presentazione farete un figurone da cuochi provetti!
dall’«Introduzione. In cucina e a tavola con gusto» di Roberto Mazzoli ed Emma Muracchioli, Le ricette della dieta italiana dei gruppi sanguigni, Sperling & Kupfer, Milano 2014

domenica 13 aprile 2014

Annebet Philips: niente pesce il venerdì


La curiosità verso Annebet Phillips è nata vedendo una distesa di piatti candidi su fondo nero nel Fuorisalone Lambrate, durante la Design Week milanese 2014. Sopra, tranci di salmone con la fettina di limone, cosce di pollo con tanto di erbe aromatiche, bistecche alla griglia, salsicce, gamberi... tutto di ceramica bianca su bianca.
Ironia, gioco, provocazione: di certo tutto questo, ma anche una riflessione sulle nostre noncuranti abitudini alimentari, sui veri bisogni che tentiamo di soddisfare a tavola e sulle loro piacevoli alternative. Chi l’ha detto che la riflessione sia per forza noiosa?
Nel suo sito − dove si vedono i piatti delle serie No Meat on Monday e No Fish on Friday riempiti con asparagi, polpettine, insalata e legumi − la giovane designer olandese spiega: «Non penso che mangiare carne bovina o di pollo sia intrinsecamente cattivo o sbagliato. I problemi diventano però enormi quando riguardano la larga scala della produzione e del consumo a livello mondiale. Quello che noi possiamo fare è iniziare a diminuire i nostri pasti a base di carne o pesce. Perché non partire da una giornata senza pesce o carne alla settimana? I piatti che ho creato non sono solo per vegetariani, ma per tutti coloro che scelgono di non mangiare carne o pesce un giorno alla settimana. Per esempio, la bistecca è inclusa nel piatto, a voi aggiungere le vostre verdure preferite!»

giovedì 10 aprile 2014

La Design Week 2014 e l’orto verticale


Girando per il Fuorisalone Lambrate durante la Design Week milanese (8-13 aprile 2014) abbiamo notato diversi complementi d’arredo vegetali, come piante di feltro oversize, composizioni floreali di eleganza nipponica in vasi di vetro colorati e un quadro verde che in realtà è tanto funzionale quanto estetico. Nella location del Polish Job (via Ventura 6) c’è Florabox, un micro-orto verticale pensato come pannello decorativo in ceramica. 
In questo periodo di appartamenti risicati al millimetro, in cui però molti di noi continuano ad avvertire l’impulso ancestrale all’autocoltivazione almeno di aromatiche e ortaggi, l’orto da muro potrebbe essere una soluzione percorribile. Ma dobbiamo andare fino in Polonia per attrezzarci a interrare e irrigare basilico, lattuga ed erba cipollina? La soluzione è a portata di YouTube: basta digitare «orto verticale fai-da-te» e appare una messe di tutorial. Alcuni bislacchi, ammettiamolo, ma altri pratici e alcuni persino estetici.

martedì 1 aprile 2014

La menta, anzi, le mente


Menta piperita - Foto Massimo Piccoli
Narra il mito che la menta prende nome dalla ninfa Mintha, trasformata in pianta dalla regina degli Inferi Persefone quando la scoprì ad amoreggiare col regale consorte. Ade, allora, come regalo d’addio donò alla ninfa l’inconfondibile profumo, affinché anche affondando le radici nella terra continuasse con il suo aroma a danzare nei boschi portata dal vento. 
O forse il  nome deriva, meno poeticamente, dalla radice (etimologica, non botanica...) math, che significa «scuotere, turbare».
A ben pensarci, però, le due origini non sono poi tanto distanti l’una dall’altra: in entrambi i casi a questa pianta viene riconosciuto il profumato potere di risvegliare e vivificare. Già, perché la menta è eccitante e tonificante, oltre che aromatica, digestiva e rinfrescante, antalgica, antisettica e diuretica.
Presente in numerosissime varietà, molti conoscono solo la piperita (dall’inglese peppermint), particolarmente ricca di mentolo, ma esistono la menta cioccolato (vedi foto), la glacialis (freschissima), la longifolia (con un vago aroma affumicato), la citrata al bergamotto (con cui condivide l’acetato di linalile, quello che dà carattere all’acqua di Colonia), la suaveolens alla mela verde... Vi conviene strofinare una fogliolina fra le dita e annusare il profumo prima di fare la vostra scelta nel vivaio perché, tra tanti ibridi, più che il nome dà affidamento il vostro naso.
Menta cioccolato - Foto Massimo Piccoli
E se non sapete cosa scegliere, visto il costo esiguo e l’estrema facilità di coltivazione potreste anche crearvi una collezione da tenere sul davanzale della finestra. In vaso perché la menta tende a occupare ogni spazio con i suoi stoloni, veri tentacoli che radicano ovunque e da cui la pianta risorge dopo la morte apparente che le fa superare l’inverno.
Nei suoi mille sapori, la potete utilizzare nel tè, come da tradizione araba, nella frittata, nella salsa allo yogurt, nelle verdure cotte come le zucchine e i carciofi, nel pesce e nella carne, o semplicemente aggiungendo qualche fogliolina all’insalata verde, a quella di pasta e al riso in bianco.
Mmm, sentiamo già il profumo che danza nei boschi, pardon, in cucina!