Dice Michel Pollan ne Il
dilemma dell’onnivoro che le attività un tempo collegate alla nutrizione
(coltivare, raccogliere, cacciare, pescare, trasformare, conservare, mangiare,
riutilizzare gli scarti) adesso si sono ridotte spesso a tre: acquistare, conservare
e mangiare. Gli architetti e designer Stefano Maffei e Barbara Parini hanno
deciso quindi di partire all’esplorazione del vastissimo territorio che ancora
si estende oltre questo piccolo spazio della nostra quotidianità.
Se dunque volete scoprire anche voi le nuove frontiere del food, questo libro vi farà passare in
rassegna persone, luoghi ed esperienze che vi apriranno nuovi scenari. Visto
che il modo in cui il cibo viene preparato, offerto e consumato è inscindibile
dal luogo, la percezione è intrecciata al ricordo, il gusto agli altri sensi,
tutto ciò che riguarda l’atto del mangiare viene affrontato sotto aspetti
diversi ma complementari. L’arte legata alla fisiologia, la sociologia al
design, l’ecologia alla politica, l’estetica al marketing, e così via.
Per esempio, scoprirete la socialità della Guerrilla Cuisine di San Francisco, con
eventi gastronomici e artistici organizzati in cortili privati, gallerie d’arte
o altre location insolite. Un anti-ristorante in cui ognuno dà il suo
contributo. Oppure il People’s
Supermarket londinese, in cui i clienti diventano a turno lavoratori per
gestire questa evoluzione dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale). E poi le tante
iniziative italiane, come l’orto on-line, i mercati della terra, i workshop
enogastronomici, la piattaforma per recuperare il cibo invenduto e la filosofia
applicata degli chef più sperimentali e multisensoriali.
E poi ci sono gli oggetti di design, tipo i reversed volumes di Mischer Traxler,
contenitori fatti prendendo a calco i vegetali per farci riscoprire l’estetica
della natura, o le cucine che recuperano i cicli naturali dell’acqua e
dell’energia. Emblematico il cucchiaio col manico a molletta che lo chef Ferran
Adrià e un team di designer hanno creato per suscitare esperienze multisensoriali
tra gusto e olfatto (nella molletta si pinzano fiori o piante aromatiche che
vanno ad accompagnare o si mettono in contrasto con il cibo contenuto nel
cucchiaio).
Insomma, questo libro è una mappa che ci fa orientare fuori dal
nostro triangolo tavola-fornello-lavello: riattiviamo tutti i sensi, sperimentiamo,
giochiamo e rimettiamoci in gioco, socializziamo. Oltre le mura della nostra
cucina c’è tutto un mondo.
Stefano Maffei, Barbara
Parini, Foodmood, Mondadori Electa,
Milano 2010.
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