mercoledì 7 marzo 2018

Il fattore hygge

Che cos'è la hygge e come si raggiunge? 
Hygge è un termine intraducibile che racchiude in sé un senso di benessere, calore e intimità, autenticità, cordialità, appartenenza. Per esempio, un ambiente hyggelig prevede candele e/o caminetto, una coperta morbida e un tè caldo tra le mani. Ma hyggelig è anche quella tuta comoda con cui non ti faresti vedere da nessuno eppure ti fa sentire a casa. Hygge è la cena con gli amici, la pausa caffè guardando la neve dietro una finestra, l’angolo della cucina dove fai colazione leggendo una rivista, alla domenica. Cose alla portata di tutti (meno il caminetto, magari…).
Scrive Meik Wiking, direttore dell’Happiness Research Institute danese
…uno degli elementi che si incontrano più spesso nelle ricerche sulla felicità è la scarsa rilevanza del denaro. […] Questo vale anche per la hygge. Non si può comprare la giusta atmosfera o l’intimità. Non si può avere la hygge se si è di fretta o stressati, e per padroneggiare l’arte di creare intimità servono tempo, interesse e dedizione verso le persone intorno a noi.
La hygge spesso include il mangiare o il bere, ma più limiterete il consumo, più sarete hyggelig. Una cosa diventa meno hyggelig tanto più è associata a denaro e prestigio. Le attività più hyggelig sono quelle semplici. Il tè è più hyggelig dello champagne, i giochi da tavolo lo sono più dei videogame, e cibo e biscotti fatti in casa lo sono più di quelli acquistati.
In breve, se aspirate al fattore hygge, non è necessario spendere denaro per incrementarlo, non più di quanto ne serva per comprare una candela. La hygge è un’atmosfera che non si può migliorare spendendo soldi, anzi, per certi versi è vero il contrario.
Queste riflessioni portano a fare considerazioni più profonde. Nella nostra società improntata alla velocità, alla performance, il vero lusso è il tempo. Sei perennemente stressato e di corsa, la testa vola da un impegno all’altro, compri libri che si accumulano sul comodino e cibo che infili distrattamente nel frigo e altrettanto distrattamente nel tuo stomaco, e non sei mai nel presente.
La hygge forse è proprio questo: ritagliarti del «tempo di qualità» per te stesso e le persone che per te più contano nel mondo. Una candela accesa parla di lentezza e ti invita a focalizzarti, letteralmente, sul momento. I biscotti fatti in casa parlano di premurosità, accudimento, piacere. Qualunque sia il tuo lavoro, il tuo ruolo nel mondo, mentre impasti o rigiri qualcosa nella pentola, nel vapore che sa di spezie, sei semplicemente una persona, sei tu, fuori da schemi, etichette e aspettative. Quel tempo è tuo, gli ingredienti li hai decisi tu, e quando mangerai quel cibo fatto in casa saprà di intimità, di relax. 
In più, quando lo condividerai con gli amici o i tuoi bambini starai anche costruendo un ricordo, e in generale starai portando il tuo contributo a costruire la capacità altrui di raggiungere la hygge. Perché l’amore, l’intimità e la felicità richiedono tempo e cura, presenza e volontà, non soldi.

Brano tratto da Meik Wiking, Hygge. La via danese alla felicità, Mondadori, Milano 2017, pag. 179

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