In questi primi
freddi, non vedete già levarsi il vapore dal tagliere di polenta?
Come si fa la
polenta ce lo spiega Rosaura, la «donna di garbo» che dà il titolo alla prima
commedia che Carlo Goldoni ha completamente scritto: e questa è la prima rivoluzione
veicolata da quest’opera. Una rivoluzione teatrale, visto che in precedenza i
comici dell’arte ricevevano un canovaccio su cui costruire le loro
improvvisazioni.
…bel bello accenderemo il fuoco,
empiremo una bellissima caldaia d’acqua, e la porremo sopra le fiamme. Quando
l’acqua comincierà a mormorare, io prenderò di quell’ingrediente, in polvere
bellissima come l’oro, chiamata farina gialla; e a poco a poco anderò
fondendola nella caldaia, nella quale tu con una sapientissima verga andrai
facendo dei circoli e delle linee. Quando la materia sarà condensata, la
leveremo dal fuoco, e tutti due di concerto, con un cucchiaio per uno, la
faremo passare dalla caldaia ad un piatto.
Nella stessa
pièce c’è anche un’altra rivoluzione: la protagonista è una donna colta, per
quanto non certo ricca. Ora, se già a quei tempi viene guardata con sospetto la
nobile fanciulla troppo istruita − non si usa certo aprire scuole e
università alle ragazze − figurarsi quanto possa far arricciare il naso una
cameriera che disserti di fisica. Ma Goldoni respinge tutte le critiche, e
nell’Introduzione alla commedia scrive:
…se è difficile che si dia una
Femmina dotta, cresce la difficoltà, essendo la mia Donna di Garbo una povera
figlia di una miserabile lavandaia. Ma io replicherei francamente che
gl’intelletti non si misurano dalla nascita, né dal sangue, e che anche una
Femmina abbietta e vile, la quale abbia il comodo di studiare ed il talento
disposto ad apprendere, può erudirsi, può farsi dotta, può diventare una
Dottoressa.
Niente male, per
essere il 1743. Be', magari a parte definire le donne "femmine" e condirle di "abbiette e vili"...
E niente male
nemmeno la filosofia goldoniana, ovvero l’unione di testa e cuore, piaceri
intellettuali e passioni terrene. Quindi leggiamo di polenta e portiamola in
tavola: la sua semisfera giallo sole, calda e fumante, sarà un ottimo antidoto
a questa stagione umida e grigia. Ed è un antidoto alla barbarie ricordare che cucinare
non è un’attività bassa, semmai rientra nel campo della cultura
nelle sue varie declinazioni. In questo caso, una declinazione piacevolissima!
Brani
tratto da Carlo Goldoni, La donna di
garbo, Introduzione e atto I scena 9
Nessun commento:
Posta un commento