giovedì 25 settembre 2014

Essere genitori prima di aver figli



Foto di Michelle Bulgaria

Siamo abituati a pensare che i nostri figli ereditino da noi le caratteristiche inscritte nel DNA, poi rimodulate in base alle influenze ambientali. Ebbene, uno studio pubblicato nell’agosto 2014 da tre ricercatori dell’Università di Adelaide, e che possiamo tradurre con «Essere genitori prima del concepimento» (link), sovverte le nostre certezze. Un decennio di indagini dimostrerebbe infatti che non regaliamo ai nostri neonati solo il colore degli occhi, la struttura fisica o simili, ma anche la nostra storia, ovvero proprio quelle che oggi consideriamo influenze ambientali. Quasi che stoccassimo nell’uovo e nello spermatozoo tutto quello che a nostra volta abbiamo fatto dopo la nascita e che quindi non abbiamo ereditato da mamma e papà.
Per esempio, se siamo abituati a mangiare poco o male prima del concepimento, i nostri figli tenderanno a ingrassare persino alimentandosi normalmente perché il loro organismo sarà programmato a considerare quel “normalmente” una fortunata condizione che chissà se potrà durare, e quindi sarà meglio sfruttare al massimo. Lo stesso vale se siamo sovrappeso o abbiamo uno stile di vita disordinato.
Che fare? Anziché limitarci a fantasticare di allestire in rosa o azzurro la cameretta di un bebé che per ora vive solo nei nostri desideri, iniziamo a preparare il nostro corpo alla genitorialità. Mettiamo ordine nel nostro stile di vita dando un taglio a diete estreme e abbuffate, eccessi e privazioni, bevute disinvolte e trasgressioni seriali mesi prima di provare a concepire. A decidere se abbellire la stanzetta con papere o navi spaziali saremo sempre in tempo dopo il test di gravidanza...

mercoledì 24 settembre 2014

Il cibo e la Notte europea dei ricercatori




Il 26 settembre torna l’appuntamento annuale con la Notte europea dei ricercatori al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano (qui il programma con spazi e orari). Per conoscere meglio cosa potremmo portare in tavola ci sono vari incontri e laboratori interattivi, per esempio:

«L’insetto è servito» con Maurizio G. Paoletti: siamo pronti a superare questo tabù e mangiare insetti, come già fa l’80% della popolazione?
«Biodiversità coltivata ed Expo 2015» con Stefano Bocchi: che relazione c’è tra la biodiversità e le nostre scelte alimentari?
«Un cocktail di scienza» per scoprire cosa succede quando mescoliamo bevande diverse.
«Food making» per capire come si “costruisce” in laboratorio il cibo combinando consistenze, aromi e colori. 

Allora, pronti per incontrare i ricercatori? C’è anche la possibilità di scoprire con un astronauta cosa si mangia nello spazio…