Foto di Michelle Bulgaria |
Siamo abituati a pensare che i
nostri figli ereditino da noi le caratteristiche inscritte nel DNA, poi
rimodulate in base alle influenze ambientali. Ebbene, uno studio pubblicato nell’agosto
2014 da tre ricercatori dell’Università di Adelaide, e che possiamo tradurre
con «Essere genitori prima del concepimento» (link),
sovverte le nostre certezze. Un decennio di indagini dimostrerebbe infatti che
non regaliamo ai nostri neonati solo il colore degli occhi, la struttura fisica
o simili, ma anche la nostra storia, ovvero proprio quelle che oggi
consideriamo influenze ambientali. Quasi che stoccassimo nell’uovo e nello
spermatozoo tutto quello che a nostra volta abbiamo fatto dopo la nascita e che
quindi non abbiamo ereditato da mamma e papà.
Per esempio, se siamo abituati a
mangiare poco o male prima del concepimento,
i nostri figli tenderanno a ingrassare persino alimentandosi normalmente perché
il loro organismo sarà programmato a considerare quel “normalmente” una
fortunata condizione che chissà se potrà durare, e quindi sarà meglio sfruttare
al massimo. Lo stesso vale se siamo sovrappeso o abbiamo uno stile di vita
disordinato.
Che fare? Anziché limitarci a
fantasticare di allestire in rosa o azzurro la cameretta di un bebé che per ora
vive solo nei nostri desideri, iniziamo a preparare il nostro corpo alla
genitorialità. Mettiamo ordine nel nostro stile di vita dando un taglio a diete
estreme e abbuffate, eccessi e privazioni, bevute disinvolte e trasgressioni
seriali mesi prima di provare a concepire. A decidere se abbellire la stanzetta
con papere o navi spaziali saremo sempre in tempo dopo il test di gravidanza...